Siamo nel XXI secolo ormai , eppure ci ritroviamo con gli stessi problemi dell’età dell’assenzio.
Certo , i contesti sono cambiati , sono cambiati anche i quartieri , ma vi assicuro che le sostanze a cui ricorrono molte persone sono sempre le stesse.
Ciò che in realtà è cambiato è il foglio illustrativo , le cosiddette “modalità d’uso”.
Questo perché se una volta era frequente radunarsi in un bar e ubriacarsi di assenzio mentre si fissava inesorabile il passare del tempo, giornata dopo giornata , senza mai vivere realmente, oggi è tutto molto più semplice e accessibile.
Ciò che personalmente mi sconvolge , è che , a fronte di indagini commesse da istituzioni specializzati (tra cui l’ESPAD — ricerca sui comportamenti d’uso d’alcol e di altre sostanze negli adolescenti con età compresa tra i 12 e i 22 ) , ci sono ragazzi che iniziano ad abusare di sostanze già all’età di 13 anni.
E’ bene specificare che quando si parla di “abuso” non s’intende riferirsi al drink in discoteca e neanche alla sbronza sporadica ad una festa di compleanno, bensì un consumo costante.
Oggi , nello specifico andremo ad analizzare due nuove modalità d’uso che sono emerse negli ultimi anni, ancora veramente poco discusse , ma che secondo me meriterebbero un’attenzione maggiore
1)Binge-drinking
Il BD è l’assunzione di più bevande alcoliche in un lasso temporale molto ristretto.
In questo preciso caso non è importante quale bevanda andiamo ad ingerire , bensì la quantità.
Immaginiamo per un attimo cosa significa realmente tutto ciò :
Il nostro fisico ha bisogno di diverso tempo prima di metabolizzare e ridurre al minimo il danno psicomotorio di un quantitativo di alcol ridotto, figuriamoci quando si parla di oltre 12 grammi di alcol puro assunti tutti insieme ,le conseguenze sono devastanti. Questo perché, sempre inerente al discorso appena fatto, un conto è bere un quantitativo d’alcol fuori misura ma distribuito in una giornata , e un conto è assumerlo ma in una frazione di tempo ridotta.
La gente muore per questo.
Il nostro fisico non reggerebbe.
E sapete perché ci sono ragazzi (dai 15 ai 26) che arrivano a fare ciò?
Nella ricerche commesse emerge che il motivo principale sia il divertimento , lo stato rilassato. confusionario , l’evasione dalla realtà , e la conquista di un alibi sociale (ovvero avere più facilità nel dialogo con le persone , specialmente nei rapporti sessuali)
Ciò che dovrebbe incuriosirci di più , è che ormai , le donne si stanno avvicinando ai parametri degli uomini. Nel senso che se prima si poteva far affidamento alla donna per la sua saggezza e attenzione verso la propria salute , ormai non è più così, e andremo sempre peggiorando.
Lo scopo principale , come anche quello della drunkorexia, è l’ubriacatura istantanea ,nonchè perdita di controllo. Proprio riguardo quest’ultimo punto è bene focalizzarsi sulle conseguenze sociali di un evento simile : furti , stupri , omicidi , incidenti stradali , suicidi e tanto altro.
Un’azione che dura pochi minuti ma che potrebbe avere ripercussioni per il resto della vita.
Una roba devastante.
2) Drunkorexia
La drunkorexia è quel comportamento per cui una persona inizia a ridurre l’introito calorico del cibo in previsione di consumare alcolici qualche giorno più tardi; è caratterizzato da una vera e propria preparazione fisica al devasto.
Saltare i passi, utilizzare lassativi , praticare esercizio aerobico cronico e persistente, sono alcuni tra i comportamenti atti a compensare l’assunzione calorica dell’alcol magari nel fine settimana.
E’ chiamata così infatti perché corrisponderebbe ad una sottospecie di anoressia ma con una regola ben precisa : non mangio per alcolizzarmi.

I motivi che portano una persona a tale situazione sono diversi tra generi. Nelle donne abbiamo il problema dell’alterata percezione corporea (sentirsi a disagio con il proprio corpo, internalizzazione di un modello ideale di magrezza irraggiungibile ecc ). Negli uomini si arriva a digiunare per giorni in vista di una sbronza perché si vuole raggiungere uno stato di alterazione , di confusione , più velocemente rispetto agli altri.
Eccoci qui giunti alla fine dell’articolo caro lettore.
Come avrai letto all’inizio, lo spunto da cui sono partito è stata una bellissima lezione tenutasi qualche giorno fa durante il corso di Psicologia delle nuove dipendenze, e allora , in onore al mio professore e alla sua grande conoscenza, vorrei concludere riportando alcune sue parole.